Storia

La nostra timeline

Un concerto dell’orchestra sinfonica del Venezuela Simón Bolívar a Genova il 1 dicembre 2011, una lunga esperienza nella cooperazione internazionale allo sviluppo umano in America Latina, la formazione musicale, ma non solo, dei soci fondatori. Ecco gli elementi che hanno “dato il la” al progetto Trillargento, l’ambizione nei suoi promotori di far quadrare il cerchio tra intervento socio-pedagogico e crescita delle possibilità di studiare musica, troppo spesso appannaggio solo di pochi.

Nei 15 anni di lavoro nella cooperazione internazionale allo sviluppo umano in America Latina, due delle socie fondatrici di Trillargento erano sì venute a conoscenza dell’esperienza venezuelana de El Sistema ma è stato il concerto al teatro Carlo Felice dell’orchestra Simón Bolívar – che di quell’esperienza rappresenta l’espressione più alta – ad accendere la scintilla di un amore che ancora ci appassiona.

L’energia, la freschezza, la capacità di coinvolgere ed emozionare, la competenza musicale di quelle ragazze e di quei ragazzi, unite all’incredibile valenza sociale del progetto all’interno del quale si erano formati, hanno innescato anche in noi il desiderio di scommettere sulla musica, di rimetterla al centro delle esperienze formative dei bambini e dei ragazzi della nostra città come strumento di crescita individuale, inclusione e rinnovamento sociale e culturale. Diversi sono stati i percorsi formativi e professionali dei soci fondatori, alcuni musicali, altri più legati alle tematiche dei diritti e delle politiche educative e di intervento sociale. Le sensibilità e le esperienze individuali, tuttavia, si sono armonizzate proprio grazie alla Musica, credendo tutti nel potenziale di un progetto che ha dimostrato, non solo in Venezuela ma in molti Paesi del mondo, che l’arte e la cultura possono incidere concretamente sui percorsi di crescita di bambini e ragazzi ed essere potenti strumenti di contrasto alla povertà educativa e di riscatto individuale e collettivo.

In seguito a una campagna di raccolta di strumenti usati, sono partiti, in alcuni quartieri socialmente critici genovesi, i primi percorsi di educazione musicale d’insieme tra cui il coro polifonico per adulti CoReMì. Dal 2015, anno della costituzione dell’associazione, molte delle lezioni sono state organizzate in locali scolastici come prolungamento dell’orario ma con l’arrivo del Covid e la chiusura delle scuole ai soggetti esterni, è stato necessario affittare una sede propria per poter proseguire l’attività. A questo scopo è stata fondamentale la campagna di crowdfunding “C’era una svolta”, avviata tra il 2020 e il 2021, che ci ha permesso di raggiungere l’obiettivo, oltre che di vincere il Premio per la Cultura di Rete del Dono.

Negli anni l’attività si è strutturata sempre più, ampliando le tipologie di beneficiari e arrivando alla costituzione, oggi, di 5 Orchestre suddivise in base all’età, 1 band pop-rock, 1 coro a voci miste e 1 coro voci bianche.

Il programma musicale ha coinvolto finora circa 2.000 bambini, ragazzi e adulti di 26 nazionalità diverse dai 4 anni in su con più di 21.000 ore di educazione musicale e 1.700 prove d’insieme. Dei 300 allievi che ogni anno frequentano con continuità la nostra proposta formativa il 42% vive in condizioni di grave marginalità economica e il 12% è portatore di disabilità, Disturbi Specifici dell’Apprendimento e Bisogni Educativi Speciali.

Oltre all’attività ordinaria, ogni anno vengono attivati progetti speciali, come quelli finanziati dal Fondo Sociale Europeo e rivolti a persone immigrate e richiedenti asilo, in collaborazione con altri enti che operano a livello cittadino.

Dal 2020 sono stati avviati corsi di formazione musicale rivolti a docenti di scuola primaria, riconosciuti dal MIM, che consentono di ampliare notevolmente – grazie a un effetto moltiplicatore – il numero di bambini che possono fare musica in orario scolastico. Nello stesso anno Trillargento è stata tra i soci fondatori di Musica e Società, ente di secondo livello composto da soggetti italiani impegnati in progetti di educazione musicale e promozione sociale ispirati al progetto venezuelano “El Sistema” fondato da José Antonio Abreu. Nel 2021 l’associazione ha ottenuto l’accreditamento MIM per far parte del Sistema coordinato per la promozione dei “temi della creatività” nel sistema nazionale di istruzione e formazione e l’accreditamento Erasmus+ per il settennato 2021/27, avviando interessanti esperienze di scambio internazionale per la formazione continua dello staff.

La scelta del nome

Tutto origina da Fosco Maraini, antropologo, etnologo, alpinista, fotografo e poeta toscano, che parlava 12 lingue e aveva girato il mondo per mari e per monti… ci ha lasciato in eredità un bellissimo libro di poesie dal titolo ‘Gnósi delle fánfole’: poesie – come diceva lui – metasemantiche, strutturate e scritte come vere poesie, con titoli di senso compiuto, ma trapuntate di parole inventate (ma estremamente studiate) in modo che ogni lettore potesse dare la sua personale interpretazione ad ogni parola e quindi ad ogni poesia!
Per Maraini le parole erano come “caramelle di suono” e per descrivere certe immagini le parole comuni non bastavano… bisognava inventarle!

Ne siamo rimasti affascinati e abbiamo trovato la “caramella di suono” che faceva per noi. Per Maraini Trillargento è gioia, gaiezza e se diventa più grande raggiunge lo stato di ‘trilloro!’. Per noi trilla di campanelle, suona dell’argento vivo dei bimbi, richiama un po’ anche i trilli genovesi ma soprattutto i bambini e la loro scoppiettante energia e ci ricorda quanto sia prezioso questo progetto.

“E gnacche alla formica
Io t’amo o pia cicala e un trillargento
ci spàffera nel cuor la tua canzona.
Canta cicala frìnfera nel vento:
E gnacche alla formica ammucchiarona!
Che vuole la formica con quell’umbe
da mòghera burbiosa? E’ vero, arzìa
per tutto il giorno,e tràmiga e cucumbe
col capo chino in mogna micrargìa.
Verra’ l’inverno si, verra’ il mordese
verranno tante gosce aggramerine,
ma intanto il sole schìcchera gigliese
e sgnèllida tra cròndale velvine.
Canta cicala, càntera il manfrore,
il mezzogiorno zàmpiga e leona.
Canta cicala in zìlleri d’amore:
E gnacche alla formica ammucchiarona!”

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